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Come organizzare un trekking di più giorni

I consigli pratici della trekker Cecilia Mariani per chi si approccia alle uscite di più giorni

Alice Dell'Omo Scritto il
da Alice Dell'Omo

Cecilia Mariani, aspirante tester di outdoortest.it, ci ha inviato un bell’articolo che parla di come organizzare e cosa portare con sè durante un trekking di più giorni.

Lasciamo la parola a Cecilia, che si rivolge, soprattutto, a chi è alle prime armi.

Consigli pratici per trekking di più giorni

Photo by Usman Omar on Unsplash

Il trekking è sicuramente una delle mie attività preferite. Mi piace la sua lentezza e credo che sia il modo migliore di scoprire un posto nuovo. È vero, muoversi a piedi da la possibilità di visitare aree relativamente ristrette, ma lungo il cammino si avrà il tempo di scoprirne ogni minimo dettaglio. Perché mentre le gambe faticano, la mente ha il tempo di vagare. Anche la routine che si crea dopo i primi due o tre giorni di trekking è incredibile. Tutto diventa estremamente naturale, e l’unica cosa a cui devi pensare al mattino quando ti svegli è camminare. In questo articolo vorrei elencare alcuni consigli pratici per chi intraprende un trekking per la prima volta, dalla pianificazione fino all’ultimo chilometro. Quindi, se sei pronto a partire per il tuo primo trekking ma non sai bene da dove iniziare, mettiti comodo e continua a leggere.

Preparazione

Photo by Usman Omar on Unsplash
Dove andare

La parte più difficile è decidere dove andare. Ci sono migliaia di trekking in tutto il mondo, ma il mio consiglio è di sceglierne uno che sia relativamente accessibile. Come prima esperienza, non sapendo come andrà o se avrai l’attrezzatura adeguata, è meglio essere sicuri di poter trovare il supporto se necessario. Quindi un percorso con facile accesso a negozi, mezzi di trasporto e aiuti di vario genere è l’ideale. Insomma, non sceglierei di attraversare il deserto del Gobi come prima esperienza.

Il percorso

Dopo aver deciso dove andare bisogna pianificare il percorso: quanti giorni ci vogliono, quanto chilometri al giorno bisogna camminare, dove dormire (rifugi, campeggi, B&B, ecc.), dove rifornirsi di cibo, eccetera. Per i percorsi più conosciuti sono disponibili guide e informazioni online con consigli su tutti questi aspetti, mentre per i percorsi meno conosciuti bisognerà organizzarsi da soli. Per fare ciò è utile saper leggere una cartina, con la quale si potranno calcolare le distanze, i dislivelli e pianificare le tappe. Insomma, la cartina è uno strumento fondamentale.

Cosa portare

Una volta che il percorso è pianificato bisogna pensare all’attrezzatura, e trovare il giusto compromesso tra peso e necessità. Assolutamente niente di superfluo. Ecco una lista di quello che porto di solito.

  • Zaino. Fondamentale per portarsi dietro tutto il necessario. Le dimensioni sono determinate della lunghezza del percorso, dai 35-40 litri per trekking più corti ai 65-70 per quelli più lunghi. Deve avere un ottimo supporto sia sugli spallacci che sulla cintura, e deve calzare bene sulla schiena della persona che lo porta.
  • Scarponi. Insieme allo zaino sono la cosa più importante. Possono essere alti o bassi a seconda del terreno e delle abitudini personali, anche se personalmente preferisco avere un buon supporto per le caviglie (specialmente se ho lo zaino molto pesante). Poi possono essere resistenti all’acqua oppure no, a seconda delle condizioni meteo. È fondamentale che vengano usati prima di partire, per essere sicuri che siano della misura giusta e per evitare spiacevoli sorprese come le vesciche.
  • Calze. Vanno a braccetto con le scarpe. È importantissimo che i piedi restino sempre asciutti, per evitare che si formino vesciche. Io porto sempre tre paia di calze, così da poterle cambiare regolarmente durante il giorno e da averne sempre un paio asciutte da poter usare.
  • Tenda. Solo se decidi di stare in campeggio o bivaccare in alta montagna. Lungo alcuni percorsi è inevitabile dover stare in tenda, mentre altri offrono più opzioni per il pernottamento. In caso ti serva una tenda devi assicurarti che questa sia abbastanza leggera da poterla portare comodamente nello zaino. Ci sono molti modelli leggeri ed economici sul mercato, perfetti per questo tipo di utilizzo.
  • Sacco a pelo e materassino. Anche questi sono necessari solo se decidi di stare in tenda. Per quanto riguarda il sacco a pelo bisogna capire in che stagione verrà utilizzato: più pesante è, più adatto sarà a temperature più rigide. Ma ricordati che lo devi portare in spalla: i sacchi a pelo in piumino sono più leggeri e occupano meno spazio, ma non funzionano molto bene in climi umidi, mentre quelli sintetici tendono a pesare un po’ di più. Per quanto riguarda il materassino, invece, si può scegliere tra gli autogonfianti (più ingombranti e pesanti) e quelli gonfiabili a bocca (più piccoli e leggeri).
  • Fornelletto, pentole e gas. Altri accessori da campeggio. Devono essere piccoli e leggeri, in più dovrai pianificare i tuoi pasti in modo da ridurre al minimo i tempi di cottura e la pulizia. Io consiglio cibo disidratato tipo zuppe o risotti ai quali bisogna solo aggiungere acqua.
  • Borraccia. Di solito porto una borraccia da un litro, o a volte una sacca per l’acqua di quelle col tubo. Consiglio inoltre di portare un filtro o delle compresse sterilizzanti, così da poter riempire la borraccia lungo il cammino.
  • Vestiti. È consentito solo l’indispensabile. Giacca e pantaloni impermeabili, giacca pesante, pile e giacca leggera, pantaloni da trekking (quelli con la cerniera che si trasformano in pantaloncini corti sono un’ottima idea), due magliette (una da indossare e una di scorta), leggings e maglietta a maniche lunghe (per dormire e in caso di emergenza). L’idea è di portare il meno possibile e lavare i vestiti lungo il trekking, quindi evitare il cotone e favorire materiali che si asciugano in fretta.
  • Igiene personale. Spazzolino, dentifricio e crema viso. Nient’altro. Niente deodorante o altre cose inutili, ma ricordati la crema solare e il gel sanificante per le mani. Un piccolo asciugamano può essere utile nel caso voglia lavarti in un torrente (senza sapone, mi raccomando!).
  • Kit primo soccorso. Non deve contenere un ospedale intero, ma solo medicine personali, bende, disinfettante e altre piccole cose per curare lesioni minori.
  • Torcia frontale. Fondamentale per andare in bagno nel bel mezzo della notte o per partire presto la mattina. Ricordati le pile di scorta, o un caricatore portatile se la batteria è ricaricabile.
  • Varie ed eventuali. Cappello di lana e guanti se fa freddo, cappello con visiera se c’è il sole. Antizanzare se necessario.
  • Extra. Ne è concesso solo uno, quindi pensa bene a cosa portare (io consiglio un libro).
  • Facoltativo. Telefono cellulare. Se vuoi davvero immergerti nella natura allora non portarlo, ma assicurati di avere un modo di contattare i soccorsi in caso di emergenza.

Questo è lo stretto indispensabile, ma ti assicuro che ci starà tutto nello zaino… forse.

Dopo i primi trekking fare le valigie diventerà molto più semplice, saprai cosa ti servirà e cosa no, ed eviterai di lasciare a casa cose importanti o di portare cose inutili. È ora di partire.

Photo by Fabrizio Conti on Unsplash
Il cammino

Adesso che è tutto pianificato, l’unica cosa che resta da fare è partire e godersi il cammino. Quello spazio di tempo tra quando si lascia la propria casa e quando effettivamente si comincia a camminare può essere difficile: riuscirò a completare il trekking? E se non trovassi un posto per dormire? Troverò abbastanza acqua per riempire la borraccia? Il mio consiglio è di essere flessibili. Un trekking fa sempre più paura prima di cominciarlo, quando non si sa come andrà a finire, ma ti assicuro che tutto si risolverà una volta che comincerai a camminare. Porta una cartina per vedere dove sono collocati i paesi con i punti di rifornimento, i campeggi e le fonti d’acqua. Dopo i primi chilometri comincerai a familiarizzare con l’area circostante, il sentiero e il terreno, e tutto diventerà più facile e più familiare. Dopo i primi due giorni ti abituerai a camminare con uno zaino pesante sulle spalle, le gambe smetteranno di fare male, saprai organizzare lo zaino ad occhi chiusi e comincerai a trovare la tua routine. Finché un giorno, proprio quando comincerai a sentirti davvero a tuo agio, sarà già tutto finito. Ma ti resterà il ricordo di un’esperienza unica, e la consapevolezza di potercela fare. Quella che poteva sembrare la sfida più grande della tua vita adesso potrebbe diventare la tua normale vacanza estiva. Ti piacerà, quindi… in cammino!

BIO di Cecilia Mariani

Sono un Accompagnatore di Media Montagna e istruttrice di attività outdoor. Ho esperienza come guida escursionistica e istruttrice di programmi per ragazzi, dove insegno le basi dell’orientamento e del wild camping. La mia passione sono le escursioni di più giorni, magari con sosta in bivacco o in tenda, in totale armonia con la natura. Dopo aver vissuto per diversi anni nelle regioni più belle e più piovose del Regno Unito, attualmente vivo in Trentino, alle porte delle Dolomiti, dove splende sempre il sole. Che stia lavorando oppure no sono sempre all’aperto a camminare, scalare o in bicicletta. E nei rari giorni di pioggia sto pianificando la mia prossima avventura.


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