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Dolomiti Paganella Future Lab, domani la presentazione ad Andalo

Un progetto partecipativo che chiama il territorio a pianificare il suo futuro

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da Redazione outdoortest.it

Si chiama “Dolomiti Paganella Future Lab” ed è un progetto partecipativo dell’Apt Dolomiti Paganella, innovativo, che mira a coinvolgere tutto il territorio per pianificare e programmare il suo domani. Sarà presentato martedì prossimo, 29 ottobre, alle 20.30 al Palacongressi di Andalo. Sono invitati gli operatori economici e a tutti gli abitanti dell’Altopiano della Paganella.

“Come sarà la nostra vita ai piedi delle Dolomiti di Brenta tra 10, 20 o 30 anni?”. A questa domanda cercherà di dare una risposta il “Dolomiti Paganella Future Lab”, un progetto di pianificazione turistica e non solo, che si ispira ad analoghe iniziative realizzate con successo all’estero, in particolare a Copenaghen e nella regione delle Fiandre, in Belgio. Avrà la durata di un anno durante il quale l’Apt metterà in piede un pool di esperti, tra i quali Emil Spangeberg (tra gli ideatori di quanto realizzato a Copenaghen), il professor Pietro Beritelli della St. Gallen University in Svizzera, la professoressa Maria Pina Trunfio dell’Università di Napoli, Paolo Grigolli e Alessandro Bazzanella, di tsm-Trentino School of Management. Agli esperti si affiancheranno altri partner, tra cui la Provincia autonoma di Trento, Trentino Marketing, il Muse, la Fondazione Museo Storico del Trentino e soprattutto gli operatori economici e la comunità locale che saranno chiamati a partecipare con proposte e idee attraverso dei workshop.

«L’obiettivo del progetto – spiega il presidente dell’Apt Dolomiti Paganella, Michele Viola –  è di fare una riflessione ampia e approfondita con tutti gli operatori economici e la popolazione sul futuro del nostro territorio, utilizzando il turismo come forza positiva per il bene della comunità, per garantire in modo duraturo, sostenibile, una buona vivibilità, sia per chi ci lavora, sia per i residenti e gli ospiti. Si tratta di un percorso partecipativo innovativo in l’Italia, con soli pochissimi precedenti in Europa, per il quale saranno coinvolti esperti internazionali e che permetterà di tracciare una vera e propria road map per i prossimi 10-30 anni».

«Quanto conseguito a Copenaghen e nelle Fiandre – continua il direttore dell’Apt Dolomiti Paganella, Luca D’Angelo – costituirà per noi un riferimento dal punto di vista metodologico. L’idea del progetto è nata come conseguenza del veloce cambiamento che stiamo vivendo, determinato da fattori interni ed esterni. Dal punto di vista interno la nostra destinazione in questi ultimi anni ha vissuto e continua ad avere una forte crescita, con la nascita di nuovi tipi di turismi, una spiccata propensione all’outdoor, un importante incremento della stagione estiva. Un cambiamento che ha avuto un impatto importante non solo sull’industria turistica, ma anche sulla comunità dei residenti ed è stato così veloce che abbiamo avvertito l’esigenza di fermarci un attimo per riflettere e chiederci se stiamo andando nella direzione giusta, cosa si debba fare per modificare eventualmente le nostre abitudini per accogliere questi nuovi modi di fare turismo. Determinanti sono stati anche i fattori esterni di cambiamento, tra i quali quelli di carattere socio-economico e ambientali, soprattutto i cambiamenti climatici in atto. Partendo da questi scenari con “Dolomiti Paganella Future Lab” cercheremo d’immaginarci il nostro futuro, utilizzando il turismo come leva positiva per il benessere di tutta la comunità; un turismo che sia bilanciato con il sistema sociale del territorio e con le risorse ambientali che abbiamo a disposizione per preservarle in un’ottica di sostenibilità».

La presentazione dunque è fissata per domani 29 ottobre ad Andalo. Dal 30 ottobre partiranno invece i primi workshop mirati, aperti al pubblico, durante i quali saranno coinvolti in una prima fase gli operatori economici, quali albergatori e impiantisti e successivamente gli artigiani, le associazioni e in particolare le scuole: «Perché questo progetto – conclude Luca D’Angelo – è rivolto soprattutto ai giovani che vivranno in prima persona ciò che oggi rappresenta per noi il futuro».

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