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I 100 anni di Millet celebrati a Cervinia

Nell'occasione la firma del rinnovo della collaborazione triennale tra il marchio francese e le Guide del Cervino

alfredo tradati Scritto il
da Alfredo Tradati
Le Guide del Cervino davanti alla sede

Cervinia, 9 marzo 2021. Non sono molte le aziende che possono vantare una storia centenaria. Il marchio Millet e tra queste, e ha saputo coniugare nel corso del tempo il fattore tradizione con quello dell’innovazione, facendoli diventare i due cardini su cui poggia l’intero percorso della Casa di Annecy. Dalla creazione del primo zaino d’alpinismo nel lontano 1950 (conquista dell’Annapurna), al lancio della mitica linea di abbigliamento tecnico Trilogy, in onore dell’impresa di Christophe Profit che nel 1987 salì in solitaria invernale le tre pareti nord del Cervino, dell’Eiger e delle Grandes Jorasses in sole 42 ore (la Trilogia Alpina), Millet è sempre stata al fianco dei migliori professionisti dell’alpinismo, contribuendo alla nascita del concetto di “veloce e leggero” in montagna, quell’ormai famoso stile “Fast and light” che contraddistingue i più grandi exploit odierni.

Romain Millet, a sinistra, e Laurent Nicoletta formano il rinnovo della partnership
Romain Millet, a sinistra, e Laurent Nicoletta firmano il rinnovo della partnership

Per celebrare in perfetto “stile alpino” la ricorrenza, Millet ha scelto Cervinia, cogliendo l’occasione per la firma del rinnovo del contratto di partnership con la “Società delle Guide del Cervino” che, insieme alle Compagnie guide di Chamonix e Grindelwald, costituisce parte integrante delle trilogia di team professionali di cui Millet di avvale per lo sviluppo dei propri prodotti di punta. Ed è così che presso la sede del Breuil, il nuovo Ceo del marchio, Romain Millet (nipote del fondatore) e il presidente delle Guide del Cervino, Laurent Nicoletta, hanno formalmente avviato il secondo triennio di collaborazione, di fronte alle 34 Guide attive oggi sul territorio della “Gran Becca”.

Romain Millet, Ceo del marchio francese
Romain Millet, Ceo del marchio francese

In una piacevole chiacchierata informale abbiamo chiesto a Romain Millet, da gennaio nuovo Ceo di Millet Mountain Group, che tipo di contributo la sua esperienza pluriennale nel mondo del lusso, maturata in mercati di massa come quello cinese, potrà apportare ad un marchio “outdoor” come Millet: “In primo luogo, l’attitudine del mondo del lusso a conoscere il consumatore, sapere precisamente quello che vuole ed essere sempre in contatto con lui. Secondariamente, la visione internazionale dei brand del lusso, contrapposta alla frammentazione dei marchi outdoor, spesso di dimensione domestica. Vi è poi la capacità di offrire emozione attorno al prodotto di lusso, che è una delle ragioni per le quali il consumatore è disposto a spendere di più, e che nell’outdoor dobbiamo sviluppare maggiormente”.

Romain Millet ha poi proseguito illustrando quali saranno i prossimi passi del marchio: “Per il medio termine Millet sta elaborando strategie tese a sviluppare il marchio in ambito internazionale, incrementarne la presenza digitale per entrare in connessione con il consumatore in modo più efficace, con e-commerce e partnership, e dal lato prodotto proporre l’intera gamma di calzature, abbigliamento e zaini in modo ancor più approfondito. Sul lungo periodo, pensando al dopo pandemia, quando torneremo alla normalità ma non la consueta normalità, potenzieremo la ricerca di innovazione, che fa parte del nostro Dna e che è senza dubbio uno dei fattori chiave del successo per il futuro, così come quello di uno sviluppo sostenibile fatto di prodotti che consentano al consumatore di vivere la natura nel migliore dei modi”.

All’ombra del Cervino

Terminata la parte formale dell’incontro, l’indomani abbiamo avuto il piacere di affrontare una splendida gita con le pelli accompagnati da Laurent Nicoletta, l’attuale presidente della Società delle Guide del Cervino. La meta scelta, il Colle del Furggen, prevede la partenza sci ai piedi dai 2050 mt di Cervinia per raggiungere i 3286 del passo, con uno sviluppo in salita di oltre 6 chilometri e 1200 metri di dislivello.

Si parte in piano e lieve pendenza avendo così modo di acclimatarsi alla quota gradualmente, per poi addentrasi nel cuore della salita, con, a sinistra, la costante presenza del Cervino, maestoso e carico di neve. La presenza della montagna è forte e attrattiva. In pratica non puoi fare a meno di sollevare lo sguardo ripetutamente per scoprire con meraviglia come muta la visione delle cime, delle creste, dei canali al procedere del percorso.

Il Cervino visto dal Colle del Furggen. Alle mie spalle, sopra la punta dello sci, la Parete Est
Il Cervino visto dal Colle del Furggen. Alle mie spalle, sopra la punta dello sci, la Parete Est

Una volta raggiunto il Colle ci si apre in fronte la vista meravigliosa su alcune delle più belle cime italo-svizzere, Allalin, Michabel, Monte Rosa con la punta Dufour e Gnifetti... Ma la sorpresa più bella, alla nostra destra, è la visione non frequente della parete Est del Cervino, la via “sciabile” della montagna, un piano inclinato di 45°, temibile e affascinante, aperto in solitaria da Edmond Joyeusaz il 25 maggio del 2018.

La prima parte delle discesa, con neve ancora polverosa
La prima parte delle discesa, con neve ancora polverosa

Tira vento forte e la discesa ci aspetta. Una serie di curve sul ripido, con buona neve anche un po’ polverosa e poi un susseguirsi continuo di crosta, ghiaccio, neve molle e gessosa, e via di nuovo. Se la salita ha comportato un qualche affaticamento dovuto al dislivello e alla quota, la discesa fa bruciare i quadricipiti, ma l’emozione di questi sei chilometri conquistati al cospetto della montagna più bella del mondo sono una ricompensa ben oltre le aspettative. Grazie Laurent, grazie Millet.

 

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