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Il bastone da trail running in pratica: la parola all’atleta

Jimmy Pellegrini, campione di Ultra Trail, racconta la sua esperienza sul campo

Alice Dell'Omo Scritto il
da Alice Dell'Omo

Continuano gli approfondimenti sul bastone da trail running. Qualche settimana fa con Alex Plancker dell’azienda leader di mercato Leki abbiamo parlato, nell’articolo Identikit del bastone del trail running, delle caratteristiche generali. Ora entriamo nel vivo dell’esperienza diretta sul campo, sviscerando i vantaggi del suo utilizzo, con Jimmy Pellegrini, atleta e campione di Ultra Trail.

Perché utilizzare i bastoni quando si fa trail running?

“Utilizzo i bastoni perchè, soprattutto in salita, mi danno la possibilità di “risparmiare un po’ le gambe” e mi aiutano a spingere di più. Sono poi anche un buon sostegno nei momenti di crisi, momenti che, sopratutto nelle gare più lunghe, sono sempre dietro l’angolo. In discesa io non li utilizzo, preferisco correre libero. Se dovessi trovare un punto sfavorevole direi solo che alcune volte con i bastoni in mano si è portati a camminare in situazioni nelle quali si potrebbe anche correre.

Esperienza sul campo: pro e contro

Io prediligo bastoncini piuttosto corti. Solitamente mi trovo a essere il più alto sulla linea di partenza e ad avere i bastoni più corti di tutti (scelgo modelli lunghi 115 cm). Siccome in discesa non li uso, trovo che il bastone corto mi aiuti di più in salita affaticando meno le spalle. Forse nelle salite meno ripide potrebbe servirmi qualche cm in più ma è anche vero che in quei casi il bastone serve meno. Fondamentale per me è che abbia una buona impugnatura. Anche per questo uso e consiglio il bastone Leki trail pro, dotato di un lacciolo che avvolge la mano in modo saldo e sicuro, cosicché in fase di estensione del gomito la mano si può aprire e così facendo anche la muscolatura dell’avambraccio può rilassarsi.

Come scegliere i bastoni da trail?

Leggerezza, resistenza sono due componenti importanti per la scelta del bastoncino. Oltre a questo importantissimi sono una buona impugnatura e la lunghezza adatta.

Jimmy pellegrini, presentazione e palmares

Mi invento trail runner nel 2013, dopo una decina di anni di triathlon, quando, per sfida personale, decido di fare la prima edizione della Sudtirol Ultra Skyrace. Questo mondo da subito mi affascina e da lì in poi continuo con questa attività. Riesco in questi anni ad avere dei buoni risultati vincendo diverse gare come ad esempio, per due volte, l’Adamello Ultra Trail, la Dolomiti di Brenta Trail, la Dolomiti Extreme Trail, per due volte la Strafexpedition, per due volte il Trail dell’Orsa, per due volte lo Swissirontrail, la BVG, e diverse altre. Stabilisco nel 2016 il record del mondo di dislivello positivo in 24h (che è poi stato battuto), ma la soddisfazione più grande me la tolgo facendo, nell’estate 2018, il giro dell’ Alto Adige di corsa 770km 60000+ assieme all’amico Alexander Rabensteiner.”

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