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Il comparto outdoor tiene, nonostante l’incertezza

Intervista a Marco Foglio, amministratore delegato M.G.M. Spa

alfredo tradati Scritto il
da Alfredo Tradati

“L’incertezza resta e non fa bene a nessuno. Siamo preoccupati dall’eventualità di un ulteriore lock-down ovviamente, ma il comparto outdoor tiene e pensiamo risentirà meno di questa situazione perché gli utenti stanno privilegiando le attività all’aria aperta e gli sport individuali, o quasi, che consentono di evitare gli assembramenti.” Questa la prima analisi di Marco Foglio, amministratore delegato di M.G.M. Spa (la “casa” dei marchi Kayland, Trezeta, Fila Skates e Hypno), nel corso della nostra intervista nell’ambito degli Outdoortest Talks 2021, i “dialoghi della ripresa”.

M.G.M. Spa agisce sia sul fronte outdoor, producendo calzature per le attività di montagna, sia su quello degli sport giovanili, distribuendo pattini a rotelle e “inline”. Abbiamo chiesto a Marco Foglio quali sono state le reazioni alla crisi sanitaria nei due comparti: “Un fatto eclatante è stato il rimbalzo dei pattini in linea sin dal primo momento del lock-down.” – ci spiega – “Siamo stati aiutati dal fatto che nel nord Europa le modalità di chiusura delle attività sono state diverse rispetto alle nostre. Le persone non andavano al lavoro ma potevano muoversi attorno a casa e praticare attività fisica ed ecco che biciclette e pattini, come strumenti sportivi individuali, sono stati oggetto di enormi richieste da parte del pubblico”.

Alla domanda sulle attuali necessità del consumatore, tra servizio, qualità, identificazione o prezzo, l’AD di M.G.M. non ha dubbi nell’affermare che secondo lui, il bisogno primario è quello di consigli. “La sfida è cercare di percepire le necessità del consumatore per offrirgli le soluzioni più adeguate – sostiene Foglio – “Utilizzare la propria esperienza, il proprio know-how per identificare il prodotto più adatto alle attività che l’utente intende realmente svolgere”.

Le grandi fiere di settore, già in difficoltà da alcune stagioni, escono dalla crisi del Covid-19 ulteriormente colpite. Quali sono le motivazioni, e gli scenari futuri? “La principale causa della crisi del sistema fieristico è determinata dall’enormità dei costi che ciascuna azienda, solo per ottenere un minimo di visibilità, ha dovuto affrontare, in una corsa a mettersi in mostra con lo stand più grande, più bello, più innovativo”. – afferma Marco Foglio – Oggi stanno prendendo piede eventi di minori dimensioni, settoriali, regionali, con stand uniformati tra i marchi, dove il prodotto torna ad essere il centro dell’attenzione, e li ritengo molto interessanti”.

> Qui di seguito trovate l’intervista integrale a Marco Foglio, suddivisa in 8 video tematici di facile visione:

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