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L’abbigliamento sportivo resiste all’impatto Covid e rilancia

Intervista a Luca Salini, amministratore delegato Crazy

alfredo tradati Scritto il
da Alfredo Tradati

“La vendita di abbigliamento invernale, alla chiusura forzata di inizio marzo, era già oltre i 2/3 delle previsioni” – spiega Luca Salini, CEO Crazy, ai nostri microfoni – ” Secondo le nostre stime, la perdita stagionale è stata a consuntivo di poco superiore al 10%. Se non ci saranno ricadute autunnali, anche la prossima stagione invernale si dimostrerà interessante, come le ultime.”

Dalle parole del manager valtellinese emerge un concreto ottimismo su come il settore sarà in grado di superare la situazione critica generata da mesi di lock-down e incertezze sul futuro. La voglia di acquisto del consumatore più evoluto e consapevole è rimasta intatta e questo consente ai produttori che hanno le idee chiare, prodotti ben caratterizzati e qualitativamente ineccepibili, di guardare avanti con una certa tranquillità.

Al momento della chiusura di marzo, Crazy, contro tendenza pressoché rispetto a tutti i concorrenti, ha deciso di chiudere il proprio canale E-commerce. “In un momento di grande criticità, non volevamo fare concorrenza ai nostri clienti.” – afferma Salini – “I punti vendita sono i pilastri della nostra distribuzione e l’E-commerce per noi è un servizio. Non siamo presenti sui grandi market-place, ma eventualmente nei siti di vendita di negozi fisici nostri clienti.” 

Il negoziante viene indicato da più parti come l’anello debole della catena distributiva. Di diverso avviso è Luca Salini, che sottolinea: Secondo me non è vero. Questo è diventato un alibi, anche per il negoziante stesso. Il negoziante è l’anello debole quando non ha un progetto. Nel momento in cui sa con certezza a chi vuole vendere e che cosa vuole vendere, allora sa anche cosa comprare. Il rapporto tra azienda e dealer deve essere paritetico.”

Il mercato dello sci alpinismo è una nicchia in crescita. Crazy è conosciuto come il marchio che ha inventato l’abbigliamento per lo sci alpinismo agonistico, ma in realtà questo rappresenta il 5% delle vendite totali sul segmento. “Il mercato dello ski touring è per noi quello turistico – precisa Salini – “tutta quella componente che noi chiamiamo fast & light, persone che vogliono evitare le code agli impianti e si muovono in libertà e con consapevolezza di cosa stanno facendo.”

Il trail running è un movimento in forte sviluppo, che Crazy segue attentamente, con innovazione e tecnologia. Luca Salini, ex sky runner, ci racconta come esista davvero uno “spirito trail”, un modo di vivere la corsa in montagna senza necessariamente dedicarsi ai suoi aspetti competitivi più esasperati. I trail runner cercano condivisione, amano far parte di un gruppo che vive la stessa passione e si pone gli stessi obiettivi.

 

Qui di seguito trovate l’intervista integrale a Luca Salini, suddivisa in 11 video tematici di facile visione:


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