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ISPO 2020, positività, realismo e moderata innovazione

La fiera dell'articolo sportivo invernale di Monaco affronta con decisione la transizione in atto e si conferma punto di riferimento privilegiato nel settore

alfredo tradati Scritto il
da Alfredo Tradati

Monaco, 29 gennaio 2020. L’edizione n. 50 di ISPO si è appena chiusa ed è tempo dei consueti bilanci. Nessuno nega, nemmeno la Fiera, che siano tempi difficili per saloni ed esibizioni, in un mondo cambiato e in costante evoluzione dove comunicare le novità di prodotti e tendenze non è più un affare confinato nelle hall, seppur ampie ed accoglienti, di un quartiere fieristico cittadino.

I grandi marchi giungono a ISPO 2020, con qualche importante defezione (Oberalp Group e AMER Sports per primi), avendo già presentato agli addetti ai lavori e alla stampa tutte le loro novità per la stagione invernale 20/21; le fughe mediatiche nel web hanno già consentito ai più attenti, anche consumer, di scoprire cosa bolle in pentola per il prossimo inverno e, pertanto, l’effetto sorpresa, novità o “wow” come lo si voglia chiamare, appare ancor più sfumato e con esso uno dei più potenti “atout” che una fiera ha sempre avuto da giocarsi.

Cosa resta, quindi, sul tappeto? Lo abbiamo chiesto agli operatori, passando di stand in stand nel nostro vorticoso tour a Ispo 2020. Quattro giorni di appuntamenti (oltre 40), con oltre 60 km. percorsi, a scoprire se ci sono vere novità in arrivo (o semplice restyling) e a captare le sensazioni degli imprenditori, in bilico tra cauta soddisfazione nel vedere di nuovo i padiglioni pieni di visitatori e pragmatico realismo nel considerare che, nella migliore delle ipotesi, i contatti generati non sono nulla più che PR di alto livello, mentre il business si fa altrove e in altri momenti.

Le aziende

Stefan Reiner (General Manager Salewa) non ha dubbi nel sostenere la scelta che il Gruppo Oberalp, di cui Salewa è parte, ha preso sul finire del 2017, quando per primo decise di non prendere parte al successivo ISPO, suscitando non poco scompiglio nell’ambiente. Per il manager bolzanino, la formula attuale di Ispo non consente di sviluppare business, ma solo coltivare relazioni, sebbene in un contesto stimolante e piacevole. In quest’ottica, la voce costi diventa non più sostenibile. La soluzione suggerita è quella di spostare drasticamente il Salone a novembre, a ridosso dell’apertura stagionale, abbandonando la rigorosa formula B2B e aprendo al pubblico degli appassionati.

Di diverso avviso Corrado Macciò, General Manager HEAD Italia, che sottolinea l’importanza di Ispo come unica piattaforma in grado di mostrare al mondo lo stato di vitalità del settore sci, tornato a crescere nelle ultime due stagioni, dopo anni di calo costante, e come punto di incontro e scambio di visioni e idee. Anche per Macciò la Fiera non rappresenta più un’occasione di business diretto (l’80 % del quale è già stato fatto nei mesi precedenti), ma una grande vetrina che tiene accesi i riflettori sui marchi e sui prodotti invernali. Periodo e formula B2B vanno bene così, per non bruciare le tappe e lasciar crescere la curiosità del consumatore.

I prodotti

In numerosi stand di Ispo 2020, a noi che trottiamo da un capo all’altro della Fiera, viene chiesto: che cosa avete visto di nuovo? Risposta non facile, perché anche noi siamo costretti sovente a sorvolare rapidamente sulle numerosissime novità proposte. E il punto è proprio questo: le innumerevolinews“, o presunte tali, creano grande confusione nell’osservatore. Colori, forme, display elettronici, effetti speciali creano un’atmosfera avveniristica nella quale non è facile andare a scovare la vera valenza tecnica di prodotti che, alla fine, devono performare sul campo, non solo accattivare l’occhio.

Detto questo, però, non sono pochi i grandi marchi che stanno dando il massimo per evolvere i loro prodotti, soprattutto nei segmenti più tecnici. Ne abbiamo incontrati alcuni per farci aggiornare su cosa bolle in pentola per il prossimo inverno. Ecco i risultati:

DALBELLO

Intervista a Giuseppe Bianchini, product manager scarponi, sul nuovo modello Quantum Asolo Factory da sci alpinismo:

Intervista a Tiziano Cecconi, “race” Italia Marker-Dalbello-Völkl, sul nuovo modello Rise 82 da sci alpinismo:

AKU

Intervista a Giulio Piccin, sustainability manager del marchio di Montebelluna (Tv), sul nuovo modello Minima, premiato con un Ispo Award:

 


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