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Trail running Vs Speed hiking

Differenze e similitudini dei due modi di andare veloci in montagna. Conoscere sé stessi per fare la scelta giusta

alfredo tradati Scritto il
da Alfredo Tradati

La stagione della corsa sembra non finire mai. Fa più freddo sui sentieri, la bella stagione lascia il posto al clima autunnale, ma la voglia di mettersi in gioco su terreni stimolanti, e dislivelli severi non si esaurisce.

Trail running, sempre più gare e sempre più atleti: un trend inarrestabile (Courtesy La Sportiva)

 

Archiviata la stagione delle grandi gare, degli UTMB, TOR e LUT (solo per citare le più conosciute e massacranti), ma con ancora non poche occasioni per cimentarsi in competizione, vorremmo però dare attenzione ad un altro tipo di pubblico, meno appariscente, forse meno performante, ma senza dubbio altrettanto motivato.

Si tratta della foltissima schiera di chi corre per stesso, per il proprio benessere psichico e fisico. Di chi vive in montagna e giocoforza ha imparato a correre tra discese e salite, o della gente di pianura che, dopo migliaia di chilometri rigorosamente in piano, ha trovato nuovi stimoli cambiando scarpette e affrontando dislivelli.

Con loro, un’altrettanto nutrita compagine di frequentatori della montagna, oggi denominati “speed hikers“, fino a ieri privi di una qualsiasi classificazione o etichetta. Semplicemente forti camminatori che amano aggiungere velocità alla propria attività outdoor. C’è chi lo fa per fitness, per stare in forma e chi invece per perdersi in lunghissime uscite che mischiamo il piacere della fatica a quello dell’immersione naturale nell’ambiente. E ancora chi, per età o acciacchi fisici (ginocchia e schiena), non se la sente più di correre rischiando di farsi male, ma non rinuncia a sudare forte e a portare i propri battiti cardiaci oltre la soglia.

Speed hikers in azione (Courtesy Salewa)

 

In fondo si tratta di agonismo anche in questo caso. Non c’è lo start, non ci sono i “cancelli” e il traguardo, ma la sfida è dieto ogni tornante e l’obiettivo te lo crei tu, strada facendo. La gara è con te stesso e la pendenza (in salita) è un grande alleato, più che un nemico. Pochi gradi di inclinazione e già senti il corpo che produce calore, il respiro che cresce, il sudore che inizia a scorrere. In pianura, per ottenere questi adattamenti devi far passare decine di minuti, oppure incrementare il ritmo a dismisura. Sul ripido, invece, tutto si compie in un breve lasso di tempo e se prendi il ritmo giusto impari a salire dosando le tue forze restando sempre vicino al tuo limite allenante, pur senza correre “tecnicamente”, semplicemente camminando. In discesa sarà necessario prestare attenzione agli appoggi, sicuri e stabili, e al buon uso della muscolatura degli arti inferiori che, se ben sfruttata, garantisce l’assorbimento della maggior parte degli impatti e delle vibrazioni in eccesso, l’aspetto più nocivo per le articolazioni.

Differenze e similitudini delle attrezzature da trail e speed hiking

Sul piano delle attrezzature, trail running e speed hiking hanno punti di similitudine, ma anche di distanza. Prendiamo in considerazione le scarpe per prime, essendo l‘elemento chiave dell’azione. Fatta salva la necessità di avere ai piedi calzature leggere e dinamiche, e allo stesso tempo capaci di assicurare una protezione del piede elevata, la struttura dei modelli è la medesima per entrambe le attività: suole scolpite e capaci di grip superiore (qui trovi approfondimenti), intersuola morbido o di media densità (mai rigido), inserti ammortizzanti al tallone, rinforzi protettivi in punta. Può variare la conformazione delle tomaia che, nel caso dello speed hiking, può essere di taglio “mid”, a copertura e protezione dei malleoli.

Suole Vibram scolpite e ad alto grip per correre stabili e sicuri

 

I bastoni, che sono obbligatori nella dotazione di un trailer in gara, anche se vengono utilizzati prevalentemente in salita e non da tutti gli atleti (per approfondire), sono invece la spina dorsale delle attività di cammino intensivo e veloce in montagna. Nelle attività di corsa, il fattore leggerezza vince su tutto, anche a discapito talvolta dell’effettiva qualità del prodotto (durata, affidabilità, comfort). Nello speed hiking invece le possibilità di scelta sono davvero numerose, sia per marchi, sia per modelli, e ne consegue un certo imbarazzo nelle scelte.

Bastoni da trekking
Scegliere un bastone da speed hiking

 

Ecco alcune linee guida per scegliere il bastone adatto:
  • Telescopico o ripiegabile?
    • meglio ripiegabile in tre o quattro sezioni. La lunghezza si può pertanto ridurre fino a circa 40 cm., idela per riporre sull’esterno dello zaino quando non in uso;
  • Alluminio o carbonio?
    • l’alluminio aeronautico utilizzato nella costruzione dei bastoni di maggiore qualità presenta doti di leggerezza, elasticità e durata ottimali, che possono soddisfare pressoché tutte le esigenze. Il carbonio è ancor più leggero e “dinamico”, molto reattivo, trasmette immediatamente ogni impulso… ma la differenza la colgono i più esperti e, talvolta, non vale il prezzo in più pagato;
  • Impugnatura classica o allungata?
    • è preferibile l’impugnatura che al di sotto della regolare manipola, presenta un prolungamento dell’imbottitura in materiale morbido e aderente che consente di spostare a proprio piacimento la presa delle mani, in relazione alla pendenza, per avere sempre il miglior assetto di marcia;
  • Meccanismo di blocco/sblocco elementi
    • Esistono sistemi a leva (con micro regolazione a ghiera) che, sebbene siano un po’ ingombranti (sporgono dal profilo delle canne) e esteticamente meno apprezzabili, hanno il vantaggio di essere esterni e, in caso di rottura, danneggiamento, sono facilmente sostituibili; i sistemi a bottone sono decisamente molto pratici e, essendo interni al tubo, non si vedono. Sono più semplici e leggeri e contribuiscono a rendere il bastone nel complesso più equilibrato. Il consiglio è di scegliere questa soluzione solo nei prodotti delle marche più affidabili, che ne garantiscono l’efficienza e la durata;

 

Trail running Vs Speed Hiking, chi vince?

In conclusione, cosa scegliere? L’affascinante e di tendenza trail running, oppure il più classico e incolore hiking, anche se “speed“? Dipende da molti fattori che vanno ben oltre la mera attrazione per l’una o l’altra attività. Per prima cosa occorre conoscersi bene come sportivo, atleta e non. Individuare i propri obiettivi e parametrarli onestamente ai limiti di età, condizione fisica, forza di volontà, eventuali deficit fisici (articolari in particolare).

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Alex Zanardi e Simone Moro, due campioni di forza di volontà

 

Esaurita questa fase, la scelta verrà da sé, quando la mente si sarà “settata” automaticamente sul tipo di azione a lei più congeniale, e ad essa seguirà il fisico che, rinfrancato dal lavoro svolto, sarà in grado di supportare nel modo più efficace.

E poi, in fondo, potrebbe non trattarsi di una scelta tra due alternative, ma semplicemente dell’evoluzione umana, che dal cammino porta naturalmente alla corsa.

 

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