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Una fiera come OutDoor by ISPO può essere sostenibile?

Intervista a Kim Scholze, Community Manager Outdoor di OutDoor by ISPO

Letizia Scritto il
da Letizia Ortalli

OutDoor by ISPO è la prima piattaforma cross-media, progettata per un nuovo movimento outdoor, online 365 giorni l’anno. Tra le attività, la fiera OutDoor by ISPO, l’evento perfetto che unisce le aziende outdoor di tutto il mondo. Quest’anno, per la prima volta, si terrà alla Fiera di Monaco dal 30 giugno al 3 luglio 2019 e sarà organizzata in stretta collaborazione con l’European Outdoor Group (EOG).

Tema importantissimo che la fiera ha deciso di intraprendere è quello della sostenibilità.

Diversi gruppi di lavoro stanno sviluppando un concetto di sostenibilità globale sotto la guida di OutDoor by ISPO. Le principali forze trainanti sono l’European Outdoor Group (EOG), l’European Outdoor Conservation Association (EOCA) e l’OutDoor by ISPO Advisory Board. 

L’inquinamento ambientale e la deforestazione insieme alle loro conseguenze negative sul clima, sono stati identificati come le maggiori sfide da superare.

La fiera, si propone di attuare un codice di condotta basato su idee e suggerimenti esistenti, volto a mettere in pratica la riduzione al consumo di acqua ed elettricità, il ridurre al minimo gli sprechi e il riutilizzare le risorse.

Con il supporto dei risultati della ricerca ciò si tradurrà, a medio termine, in una guida generale sulla sostenibilità basata sui fatti, con raccomandazioni pratiche e specifiche per la gestione delle emissioni, dell’acqua e dei rifiuti nel settore outdoor; Linee guida che saranno estese a tutta la piattaforma ISPO e alla location fieristica.

Un progetto ambizioso che fa parte di una naturale evoluzione di un sistema vocato al rispetto delle aree in cui si praticano gli sport outdoor.

A questo proposito abbiamo avuto la possibilità di approfondire l’argomento con Kim Scholze, Community Manager Outdoor di OutDoor by ISPO, che ci ha parlato nello specifico di quali saranno gli effettivi cambiamenti nella fiera. 

Kim Scholze ph by ISPO
Kim Scholze ph by ISPO

 

Quando la fiera ha iniziato a pensare più “sostenibile”?

Essere “outdoor” è sperimentare e riscoprire la nostra connessione a lungo termine con la natura come esseri umani. Ci sentiamo quindi, profondamente legati al pianeta e all’ambiente in cui viviamo.

Quando tutto ciò è a rischio a causa di affari, consumi spropositati e ignoranza, non possiamo far finta di niente. 

Facendo parte di una rete di appassionati di ecologia ed etica, e avendo un grosso impatto sul movimento “outdoor”, è nostro dovere realizzare ed accettare certe sfide, nel nome dell’industria outdoor che crede in noi.

Questo è stato il nostro pensiero da sempre e continuerà ad esserlo.

Inoltre, la sostenibilità è anche uno dei temi principali su cui sta lavorando l’European Outdoor Group (EOG). Infatti, nella gara d’appalto di OutDoor show è stato esplicitamente richiesto un piano efficace per affrontare questo argomento.

Sono questi i motivi principali per cui abbiamo integrato, fin da subito, la sostenibilità nel nostro nuovo concept di OutDoor by ISPO.

Quali sono le strategie pratiche che attuerete per rendere OutDoor by ISPO più sostenibile?

Abbiamo sviluppato un Codice di Condotta per tutta la durata della fiera. A questo si abbinano iniziative per gli espositori e i visitatori che includono doveri individuali che tutti coloro che lavorano per la fiera, costruttori di stand, agenzie, fornitori di servizi, devono rispettare.

Le prime misure concrete sono:

-Riduzione dell’utilizzo di materiale

-Produzione di materiale che può essere riutilizzato per i prossimi show, per quanto possibile

-Fornitura di cibo da produttori locali che hanno meno offerta ma una qualità migliore

-Presenza di distributori di acqua

-Non saranno presenti contenitori di plastica monouso, come bottiglie di plastica, confezioni per il cibo o stoviglie come bicchieri, posate, ecc.

-Utilizzo prodotti eco-friendly per la pulizia

-Limitazione di utilizzo di materiale stampato, di materiali per il marketing e give-aways, se necessario saranno eco-friendly

-Presenza di punti di raccolta fondi che saranno devoluti dalle autorità locali

-Supporto dell’utilizzo dei mezzi pubblici, dei mezzi ad impatto neutrale e delle nuove soluzioni di mobilità come le bici e la e-mobility

-Supporto di progetti per ridurre l’utilizzo di plastica monouso, come EOCA: Bring It. Use It. Repeat! (portalo, usalo e ripeti!)

Nel medio termine, il codice di condotta, con l’ulteriore sviluppo della ricerca, darà come risultato delle linee guida generali basate sui fatti con raccomandazioni pratiche e specifiche per la gestione delle emissioni dell’acqua e dei rifiuti nel settore outdoor.

Le strategie utilizzate per OutDoor by ISPO saranno attuate anche per le altre fiere?

Grazie all’esperienza che stiamo vivendo con il mondo “outdoor” e la fiera OutDoor by ISPO, vorremmo, nel medio termine, estendere le nostre strategie a tutta la piattaforma ISPO, accordando di volta in volta il progetto alle circostanze della fiera.

Tutto sommato, le nostre ambizioni sono in accordo con i propositi generali di Fiera di Monaco per agire in modo sostenibile, ma anche socialmente responsabile, per quanto possibile. Per citare alcuni esempi, in correlazione con la fiera: l’edificio è dotato di energia geotermica ed il tetto ha uno dei più grandi sistemi fotovoltaici al mondo. Circa un quinto dell’intera area di fiera è verde e abbiamo delle colonie di api che la popolano.


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